Lagoftalmo Paralitico

Il lagoftalmo è la impossibilità di chiudere la rima palpebrale per la paralisi del muscolo orbicolare innervato dal nervo facciale (VII nervo cranico ), complicanza abbastanza frequente dopo interventi chirurgici per neurinoma dell’acustico o per altri tumori di competenza neurochirurgica od otorinolarigoiatrica o per alcune malattie neurologiche ( paralisi del facciale da freddo ).
La conseguenza più importante del lagoftalmo è l’esposizione della cornea con possibile cheratopatia ulcerativa che va trattata con tempismo per non avere dei danni corneali permanenti. Nei pazienti che presentano lagoftalmo si deve:

  • Detergere la cute palpebrale
  • Lavare l’occhio con soluzione fisiologica o colliri antibiotici
  • Durante il giorno applicare gel lubrificanti più volte al di
  • La notte pomate con occlusione forzata con bende e cerotti
  • Visite oculistiche frequenti per scongiurare la comparsa di pericolose ulcere corneali

Se si ha la certezza,sia dal punto di vista clinico(anamnesi) che dal punto di vista strumentale (elettromiografia), che la ripresa funzionale non sarà più possibile si possono prendere degli accorgimenti chirurgici per correggere il lagoftalmo. Un tempo si praticava la tarsoraffia più o meno completa che consisteva nel saldare permanentemente le due palpebre al fine di proteggere la cornea.
Ora si pratica una correzione detta dinamica con il posizionamento di un pesino d’oro nello spessore della palpebra superiore di adeguate dimensioni e peso che al fine di consentire un buon recupero della dinamica palpebrale, in particolare la chiusura con protezione della cornea.
La novità è che questi pesini d’oro vengono confezionati su misura dopo una attenta valutazione del peso migliore e la presa di un calco della palpebra superiore , come si fa dal dentista per le arcate dentarie, in modo da avere una protesi aurea perfettamente conformata alla palpebra che la dovrà ospitare. L’intervento viene eseguito in anestesia locale, si fissa la protesi aurea al tarso dopo aver preparato una tasca cutaneo–muscolare, si appongono dei piccoli punti di sutura cutanei che verranno asportati dopo una settimana, a distanza di 20-30 giorni non residuano evidenti cicatrici. Molte volte associato al lagoftalmo abbiamo anche una lassità della palpebra inferiore che tende verso l’ectropion, per cui è necessario un intervento anche su questa palpebra. Si agisce facendo sempre una sospensione del canto esterno e qualche volta una canto plastica mediale così da avere una buona stabilizzazione del bordo palpebrale inferiore alla giusta altezza.